Giuseppe Catapano: Liguria e Lombardia lavorano insieme su sanità e turismo

totimaroni]Le regioni Liguria e Lombardia intendono lavorare insieme su sanità e turismo, e non solo. E’ stato infatti firmato un protocollo di collaborazione in ambito socio-sanitario e una lettera di intenti per la promozione turistica.
Entrambi i documenti sono stati sottoscritti dai presidenti Roberto Maroni e Giovanni Toti.
Ricordiamo che di recente anche con il Piemonte è stato intrapreso un percorso comune di collaborazione in tema di infrastrutture.
Per quanto riguarda il turismo è stato scelto il tema delle acque (il mare ligure e i laghi e i fiumi lombardi) per promuovere delle iniziative di marketing territoriale.
Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, spiega che questa lettera d’intenti sul turismo, “riguarda la promozione adeguata dell’offerta turistica di entrambe le regioni. Per questo, si è pensato alla promozione di esperienze di varia natura che hanno come elemento comune l’acqua, i laghi e i fiumi per la Lombardia e il mare per la Liguria, propedeutico all’individuazione, congiunta, di prodotti e della costruzione di reti, secondo la prospettiva delle regioni che devono uscire dai propri confini”. Toti sottolinea come questo sia “il primo passo di un percorso di integrazione che, in questa settimana di Liguria all’Expo, abbiamo intrapreso, anche con il Piemonte sulle infrastrutture e che dovrebbe portare a una generale modernizzazione e competitività delle tre Regioni, rispetto, anche, ai concorrenti europei”.
Mentre il protocollo socio-sanitario avrà durata triennale e prevede iniziative comuni per la tutela della salute e sulla spesa sanitaria. Ci saranno controlli di appropriatezza delle prestazioni sanitarie, regole di autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali con i soggetti erogatori e quelle per il personale del servizio sanitario regionale, la gestione delle liste d’attesa, la valutazione dei servizi e delle tecnologie sanitarie, l’analisi dei flussi di mobilità tra le due Regioni e l’attuazione del numero unico di emergenza in Liguria.
Le regioni Lombardia e Liguria si impegnano così di condividere le proprie esperienze analizzando i flussi di mobilità e formalizzando le relative proposte propedeutiche alla definizione degli Accordi di confine.
“Verrà inoltre svolta un’analisi di sostenibilità del Servizio sanitario regionale ligure su diversi punti (tra questi, equilibrio economico-finanziario, offerta sanitaria, fabbisogno di salute e relativa congruità dell’offerta) e saranno intraprese azioni strutturali e organizzative per rendere il SSR ligure maggiormente rispondente alle esigenze di salute dei cittadini e sinergico con il SSR lombardo. Per attuare il Protocollo – che avrà una durata di tre anni – è costituito un Tavolo Paritetico Istituzionale in materia sanitaria e socio-sanitaria, costituito da quattro rappresentanti della Regione Lombardia e quattro della Regione Liguria”.
“La collaborazione tra le due Regioni – spiega Maroni – nella gestione dei flussi, delle appropriatezze nelle prestazioni sanitarie, nella programmazione e nell’acquisto delle strutture, per evitare, duplicazioni, serve a risparmiare risorse e a gestire meglio i soldi pubblici, creando un’area omogenea Lombardia-Liguria, dal punto di vista dell’offerta dei servizi socio-sanitari. Vogliamo sviluppare un modello ultraregionale che mette insieme due realtà storicamente molto simili. Questo è l’obiettivo”.
Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, aggiunge che questa collaborazione “procederà in tutti i settori di reciproco interesse, in questo modo le Regioni torneranno ad essere protagoniste del governo del proprio territorio”.
Il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, sostiene come gli accordi su sanità e turismo firmati tra Lombardia e Liguria “sono importanti perchè riguardano settori strategici per la vita dei cittadini: la sanità, da un lato, che deve migliorare in Liguria e di cui la Lombardia è un ottimo esempio di concorrenza tra pubblico e privato ed efficienza e il turismo perchè è un modello di sviluppo che la Liguria deve necessariamente incentivare per portare più benessere e più occupazione ai suoi cittadini”.
Infine una battuta anche sulle riforme istituzionali da parte di Maroni, che sostiene come a Roma sia in atto “un tentativo di commissariare le Regioni: se passa questa riforma costituzionale non servirà un presidente eletto per governare le Regioni, cui saranno tutte le politiche attive sulla sanità, il lavoro e via dicendo, ma basterà un Prefetto, che semplicemente dia attuazione alle decisioni prese a Roma. Noi vogliamo invece rivendicare il buon governo che facciamo sul territorio e speriamo che queste buone pratiche, che stiamo mettendo in atto, convincano Renzi a rivedere questa sciagurata riforma costituzionale”.

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