Giuseppe Catapano: Anas, 7 nuovi Capi Compartimento

E’ stata “rivoluzionata” l’organizzazione dell’Anas con l’avvio della rotazione dei dirigenti e l’insediamento di un project manager per la E45/E55
Il presidente della società Gianni Vittorio Armani, si legge in una nota, ha nominato sette capi dipartimento avviando quindi una prima fase di rotazione delle massime figure dirigenziali territoriali in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio. E’ stata inoltre istituita la nuova figura di ‘Project Manager’ per la riqualificazione e messa in sicurezza della E45/E55.
L’avvicendamento dei capi compartimento, che coinvolge sei regioni del Nord e del Centro Italia, è previsto a partire dal primo ottobre 2015. I nuovi capi compartimento scelti da Armani sono:
1. Raffaele Celia, attualmente alla guida dell’Anas in Piemonte, nominato Capo Compartimento in Umbria;
2. Valter Bortolan, attualmente alla guida dell’Anas in Liguria diventa Capo Compartimento in Piemonte;
3. Lamberto Nicola Nibbi, attualmente alla guida dell’Anas nelle Marche diventa Capo Compartimento in Liguria;
4. Oriele Fagioli, attualmente alla guida dell’Anas nel Lazio, è stato nominato Capo Compartimento nelle Marche;
5. Lelio Russo, attualmente alla guida dell’Anas in Abruzzo, è stato nominato Capo Compartimento nel Lazio;
6. Antonio Marasco, attualmente alla guida dell’Anas in Valle d’Aosta, è stato nominato Capo Compartimento in Abruzzo;
7. Dino Vurro, attualmente in servizio presso la Direzione Generale di Roma, è stato nominato Capo Compartimento in Valle D’Aosta.
Nuovo incarico anche alla Direzione Regionale Anas per la Sicilia dove Eutimio Mucilli dal primo ottobre sostituirà Salvatore Tonti, assegnato ad altro incarico in Direzione Generale. E’ stata inoltre istituita la figura di ‘Project manager’ per la riqualificazione e messa in sicurezza dell’itinerario E45/E55 per il periodo 2015-2019, incarico affidato a Raffaele Spota, attualmente Capo Compartimento in Umbria.
Questa prima fase di avvicendamenti – precisa Anas – rientra nel processo di rinnovamento della società determinato nelle scorse settimane dal presidente Armani, anche alla luce delle normative vigenti che prevedono criteri di rotazione periodica delle figure dirigenziali. Dal 21 luglio – ricorda la nota – è partito il nuovo assetto di governance dell’azienda, che oltre ad aver soppresso tre condirezioni generali e rinnovato l’intero organismo di vigilanza, ha avviato la profonda riorganizzazione di tutta la struttura societaria, al fine di razionalizzare le attività ed efficientare i processi industriali, nell’ottica di valorizzazione degli asset e delle competenze sviluppate dall’azienda, di miglioramento del servizio offerto e con l’obiettivo di raggiungere quanto prima l’autonomia finanziaria.

Giuseppe Catapano: Zingaretti su riforme istituzionali

Zingaretti_nicola_110315“Bisogna prendere atto che la riforma dell’articolo V della Costituzione è fallita e che c’è un problema generale di ridisegno del rapporto tra Stato, autonomie locali e Regioni”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che riafferma il concetto di affrontare la questione istituzionale.
Il sistema delle autonomie non tiene più e rischia di non servire alla crescita del Paese e, secondo Zingaretti, “sarebbe il caso di aprire una riflessione generale perchè tutti i giorni ci sono forme di conflitto che arrivano fino a contenziosi e che durano anni. Ogni volta che facciamo una legge di bilancio ci troviamo di fonte a conflitti e quindi è il tempo di mettere mano insieme a nuovi assetti istituzionali e su questo avere coraggio”. Zingaretti – dopo aver sottolineato che “la riforma delle province sta creando tanti problemi” – ha toccato il tema della riforma del Senato, sostenendo che “è giusto puntare alla fine del bicameralismo perfetto e costruire un Senato delle autonomie per il quale l’elezione di secondo livello non penso sia un problema”.
Per Zingaretti lo Stato non è dimagrito e nei territori si sono moltiplicati i centri decisionali: “dobbiamo puntare a ridurre le Regioni, in modo che contino di più e possano operare su dimensioni ottimali”. La direzione è quella di una semplificazione del sistema statale e locale che “non può non avere riflessi sulle regioni – afferma Zingaretti -. Noi stiamo facendo davvero di tutto per tagliare, semplificare, ridurre e migliorare l’efficienza, ma è evidente che occorre un cambio di sistema”.

Giuseppe Catapano: Province, Madia firma decreto su mobilità personale

Madia_Marianna_140515Il ministro Marianna Madia ha firmato il decreto ministeriale sulla mobilità del personale delle Province. A riferirlo – secondo quanto riportato dall’agenzia Public Policy – sono fonti di governo.
Il provvedimento sarà quindi inviato alla Corte dei conti per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Il decreto chiarirà i criteri del trasferimento dei circa 18mila provinciali che attendono di essere ricollocati dopo la legge Delrio.
Anche se non è stata raggiunta un’intesa con le Regioni, il 4 settembre il Consiglio dei ministri ha deciso di andare avanti. Il provvedimento, fondamentale per gli spostamenti dei provinciali, fisserà le scadenze per avviare la mobilità e il censimento dei posti disponibili in organico.
La tabella di marcia prevede che entro il 31 ottobre 2015 le aree vaste (in questo modo si chiameranno le ex Province) dovranno fornire i dati sui dipendenti in soprannumero.
Per la stessa data anche le Regioni dovranno definire le funzioni e dunque il numero dei provinciali da assorbire. Per il mese di novembre, invece, scatterà la scadenza per le P.a. centrali.
Quanti non troveranno una collocazione entro fine novembre saranno inseriti in appositi elenchi (caricati sul portale http://www.mobilita.gov.it). A fine anno, il ministero della Funzione pubblica renderà pubblici i posti a disposizione e l”elenco del personale in soprannumero.

Giuseppe Catapano: Lorenzin, sotto i 112 miliardi il fondo sanitario non può andare

Lorenzin_Beatrice_220914Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la prossima manovra economica del Governo non comporterà nuovi tagli al Fondo Sanitario Nazionale, che non può andare sotto i 112 miliardi. Dire che la disponibilità economica per il fondo sanitario “male che vada sarà la stessa dello scorso anno, vuol dire che ci sono 2 miliardi in più e non ci sono tagli lineari al sistema salute”, afferma Lorenzin.
“Io farò in modo di avere più risorse possibili – afferma Lorenzin – per andare verso il tendenziale del Def che avevamo approvato nel Patto della salute”.  Questo significa che “il comparto sanità non viene più aggredito, che non ha un decremento del finanziamento, ma che invece comincia a crescere nuovamente, penso che questo sia un obiettivo che tutti ci dobbiamo porre”.
Lorenzin commenta anche le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sulla manovra economica, che ha espresso l’intenzione di “non tagliare il fondo sanitario. Ricordo – sottolinea Lorenzin – che nella legge di stabilità del 2015 eravamo a 112 miliardi, che poi le Regioni hanno deciso di ridursi. Questa riduzione è molto tosta per la gestione del sistema sanitario che avverrà per il 2015. Per il 2016 credo che dobbiamo mantenere almeno il fondo previsto dal patto della Salute per il 2015, attuare la spending review interna con il programma di risparmiare e reinvestire nel sistema sanitario, nessuno può pensare che aumenta il fondo e non si fa la spending, bisogna fare la spending per dare la possibilità di sostenere i cambiamenti e le trasformazioni del processo. Poi abbiamo nel previsionale vecchio un incremento di tre miliardi che ovviamente sarebbe l’ottimo, dobbiamo lavorare su un dato realistico dei conti ma senza permettere un decremento del fondo. Non sarebbe possibile per la sostenibilità delle sfide che abbiamo in campo, – quindi ribadisce Lorenzin – sotto i 112 miliardi non si può andare”.

Giuseppe Catapano: Renzi, dal 2016 niente più Imu ed Irap agricola

Renzi_Matteo_050215Nel 2016 non si pagheranno nè l’Imu né l’Irap agricola, lo prevederà la prossima legge di stabilità. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo all’assemblea di Coldiretti all’Expo di Milano. “Il prossimo anno – spiega Renzi – l’Imu agricola sarà cancellata: dal primo gennaio 2016 non si pagherà più. E anche sull’Irap agricola avete ragione: dal prossimo anno non si pagherà più. Abbiamo trovato le coperture ieri, sarà in legge di stabilità”. Il ministro delle Politiche Agricole Forestali, Maurizio Martina, ha sottolineato che “in questi 18 mesi siamo diventati leader nel mondo nel contrasto al falso cibo e ce lo riconoscono tutti, inoltre voglio ricordare il nostro impegno contro il capolarato che come dice il presidente della Repubblica è una piaga da estirpare”. Nel messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato all’assemblea Coldiretti, anche in occasione della Giornata nazionale dell’agricoltura, ha manifesto il proprio sostegno all’impegno dell’associazione proprio nella “lotta al caporalato che – scrive il presidente – colpisce i soggetti più deboli. Gli ultimi tragici eventi hanno fatto emergere una piaga che deve essere eradicata”, afferma Mattarella, e “le iniziative legislative rappresentano una risposta dovuta”.

Giuseppe Catapano: Migranti, Chiamparino e Maroni a “Radio anch’io”

migranti090915“Se vorremo, se vorranno un giorno parlare di Stati Uniti d’Europa la gestione dell’integrazione dei flussi migratori sarà uno dei pilastri”. A sostenerlo è il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino (ch è anche Presidente della Confeenza delle Regioni), intervenendo a Radio Anch’io sull’emergenza immigrazione.
Chiamparino ha sottolineato il ritardo dell’Italia sugli hotspot e la necessità di accelerare le procedure di identificazione. Quindi ha osservato: “se è possibile politicamente organizzare dei corridoi umanitari che partano dai Paesi di esodo delle persone che cercano protezione o migliori condizioni di vita, questa è la via maestra. Ma il punto è che dev’essere politicamente praticabile”. In assenza di ciò bisogna “organizzare l’accoglienza”, un’accoglienza che più “parla europeo tanto meglio è”.
E sugli hotspot per i profughi è intervenuto anche il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo nella stessa trasmissione.: “devono essere fatti in Africa”, difficile? “Io li avevo fatti nel 2011 e i flussi si sono fermati nel mese di luglio”, ha sottolineato ancora auspicando che il premier Matteo Renzi il prossimo 30 settembre vada alla conferenza dell’Onu sull’immigrazione per spiegare che quella dei migranti è la più grande emergenza di tutti i tempi. “L’Ue è incapace di gestire, speriamo che la Nazioni Unite si muovano”, ha detto ancora ed ha insistito sulla possibilità di fare i centri di accoglienza in Africa. “E’ una decisione politica, tecnicamente e giuridicamente si può fare”.
Per il presidente della Regione Lombardia, il consiglio straordinario dei ministri dell’Interno europei che ha messo sul tavolo l’emergenza migranti può essere definita una “delusione”. “Hanno ratificato una decisione persa a luglio,. Non e’ successo nulla. Non c’è stato nessun accordo. Nessun avanzamento rispetto alle proposte fatte. Mi pare che Francia e Germania abbiano detto che bisogna creare degli hotspot”, in Italia, “Peggio di così non poteva andare”, ha sottolineato. Dobbiamo “prenderci carico anche dei problemi europei. Esattamente il contrario di quello che dovevamo fare. Non solo l’Europa non ci aiuta. E’ la ratifica che l’Europa ci ha lasciati da soli”.
“L’unica cosa che è venuta ieri è l’autorizzazione a sparare agli scafisti. Ma stiamo scherzando?”, ha sottolineato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: “c’e’ un barcone che arriva e una nave militare che dovrebbe o potrebbe sparare agli scafisti… Ma siamo su ‘Scherzi a parte’ forse?”.
Concorde il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: “Ha ragione Maroni. Come si fa a identificare su un barcone con trecento persone chi è lo scafista?”
Il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sarà fra l’altro sentito in audizione giovedì 17 settembre, alle ore 14, dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonchè sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza, nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e nei centri di identificazione ed espulsione, presso palazzo San Macuto.L’appuntamento sarà trasmesso in diretta webtv.

Giuseppe Catapano: Istat, dati positivi per il mercato del lavoro

Bilancio_matiteIl mercato del lavoro ha registrato nel secondo trimestre 2015 un miglioramento significativo. Il dato positivo riguarda tutti gli indicatori rilevati dall’Istat nel fare il punto proprio sull’andamento del mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2015.
L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale), registra aumenti dello 0,2% su base congiunturale e dello 0,8% in termini tendenziali. Grazie poi ad una crescita dell’output leggermente più sostenuta, anche la produttività oraria del lavoro ha segnato un modesto recupero su base congiunturale (+0,1%). L’Istat segnala anche “la significativa discesa delle ore di Cig”.
Nel secondo trimestre del 2015 si è andato consolidando il moderato recupero dell’attività economica, con una crescita congiunturale del Pil dello 0,3%.
L’occupazione stimata dall’indagine sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali è pari a 22 milioni 446 mila persone, lo 0,5% in piu’ del trimestre precedente (+103 mila), corrispondente a un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni pari al 56,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali.
La crescita congiunturale degli occupati nel trimestre ha interessato entrambi i generi e, tra le diverse tipologie, soltanto i lavoratori dipendenti (+0,8%, pari a 137 mila lavoratori in più equamente ripartiti tra l’occupazione a carattere permanente e temporaneo), mentre sono calati gli indipendenti (35 mila unità, -0,6%).
Il tasso di disoccupazione è salito lievemente al 12,4%,nella media del trimestre, diminuendo però fino al 12,0% a luglio.
Significativi sia il recupero congiunturale dell’occupazione nei comparti dei servizi più legati alla dinamica della domanda interna, sia i segnali positivi anche nelle costruzioni. Nell’insieme dell’economia l’aumento dell’occupazione ha riguardato prevalentemente i lavoratori dipendenti, a tempo sia indeterminato sia determinato, e interessa con particolare intensità anche il Mezzogiorno, particolarmente colpito dalla crisi in questi anni.
Particolarmente rilevante il dato sugli inattivi, coloro che né hanno né cercano un lavoro: diminuiscono infatti gli scoraggiati (-114 mila in un anno), soprattutto nel Mezzogiorno e tra i giovani di 15-34 anni. Di contro, aumentano gli inattivi per motivi di studio (+77 mila unità). Lo rileva l’Istat, facendo il punto sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2015.
Dopo l’aumento ininterrotto registrato fra il 2008 e il 2014, nel secondo trimestre 2015 prosegue la discesa della disoccupazione di lunga durata (almeno 12 mesi), al 59,5% dal 61,9% di un anno prima. Sono 1 milione 845 mila le persone coinvolte.
L’aumento dell’occupazione interessa con “particolare intensità anche il Mezzogiorno”, un fatto che assume un contorno importante considerando che il Sud è stato “colpito dalla crisi in questi anni”. L’Istituto spiega come nel secondo nel Mezzogiorno gli occupati siano cresciuti “di 120 mila unità”, anche se guardando ai tassi di disoccupazione resta, anzi si allarga, il divario con il Nord.
Ed è l’agricoltura del Mezzogiorno a far segnare il maggior tasso di crescita nelle assunzioni nel 2015, con un aumento record dell’ 11 per cento dei lavoratori dipendenti che sale addirittura al 31 per cento se si considerano le sole donne. Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Istat del secondo trimestre dell’anno, diffusa alla Giornata dell’Agricoltura italiana ad Expo, con la partecipazione di migliaia di agricoltori guidati dal presidente Roberto Moncalvo alla presenza del premier Matteo Renzi.