Giuseppe Catapano: Istat, nell’area euro ripresa economica a ritmo moderato

bilancio_numeri_istatLa crescita del prodotto interno lordo registrata nel secondo trimestre 2015 è stata determinata dall’andamento favorevole del settore manifatturiero e dei servizi. Lo ha reso noto l’Istat diffondendo i “conti economici trimestrali”. La dinamica dei consumi è risultata positiva ma gli investimenti hanno rallentato. Il mercato del lavoro appare in miglioramento mentre l’inflazione rimane stabile, su livelli lievemente positivi. La crescita è attesa continuare sugli stessi ritmi anche nel terzo trimestre ma il rallentamento del commercio mondiale avrà un impatto sulle esportazioni diminuendo l’apporto favorevole della componente estera.
Nell’area euro, la ripresa economica è attesa evolvere secondo un ritmo moderato. Nel secondo trimestre il Pil ha evidenziato una leggera decelerazione (+0,3% su base congiunturale, dopo +0,4% del primo). I segnali provenienti dagli indicatori congiunturali appaiono contrastanti. In agosto l’indicatore del clima di fiducia (ESI) ha segnato un marginale incremento, sintesi di una flessione dell’industria e di un miglioramento negli altri setto-ri; le attese dei consumatori hanno invece evidenziato un leggero rafforzamento. A luglio il volume delle vendite al dettaglio è cresciuto (+0,4%) mentre il tasso di disoccupazione è diminuito (10,9% in luglio). La crescita marginale dell’indice €-coin in agosto fornisce indicazioni sulle prospettive di una evoluzione dell’attività economica su ritmi moderati.
In Italia l’attività produttiva ha confermato i risultati positivi registrati a inizio anno. La crescita del Pil (+0,3% rispetto al trimestre precedente) è stata determinata da un aumento del valore aggiunto dei servizi (+0,3%) e dell’industria in senso stretto (+0,2%) mentre è tornata negativa la dinamica delle costruzioni (-0,7%).
Dal lato della domanda, all’incremento congiunturale dei consumi (+0,4%) si è associata una ridu-zione degli investimenti totali (-0,3%), sintesi della flessione di quelli in costruzioni (-0,8%) e nei mezzi di trasporto (-2,7%) e dell’aumento degli in-vestimenti in macchinari e attrezzature (+0,6%).
Per la componente estera, i dati di contabilità nazionale segnalano in nel II trimestre 2015 una crescita congiunturale più intensa per le importazioni (+2,2%) rispetto alle esportazioni (+1,2%). Questa dinamica riflette, secondo le statistiche sul commercio estero, il rallentamento delle vendite verso i mercati extra- Ue (dal +2,9% del primo trimestre allo +0,4% del secondo) e un significativo aumento dell’import (dal +0,3% al +6,7%).
Permangono le difficoltà nel settore delle costruzioni. Il valore aggiunto è tonato a diminuire (-0,7%) dopo la variazione positiva registrata nel primo trimestre. Tuttavia da giugno 2015 il clima di fiducia ha mostrato segnali di rafforzamento, prefigurando un’inversione di tendenza dei ritmi produttivi nei prossimi mesi.
Nel secondo trimestre la dinamica congiunturale della spesa delle famiglie e delle istituzioni sociali private ha mostrato una chiara accelerazione (+0,4%, dopo il -0,1% nel primo trimestre) contribuendo all’espansione del Pil per 3 decimi di punto percentuale. L’apporto più consistente (oltre il 50%) è stato fornito dalla spesa in beni durevoli (+3,3%), a riflesso del consolidamento della fiducia delle famiglie, ulteriormente rafforzatasi in agosto grazie a un nuovo incremento di tutte le componenti (clima economico, personale, corrente e futuro).
Segnali positivi che trovano qualche riscontro anche nelle recenti analisi diffuse da Confcommercio.   Il direttore dell’Ufficio Studi dell’organizzazione, Mariano Bella, ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa l’andamento dei consumi con delle previsioni sull’andamento di Pil, consumi e prezzi.  “Guardando a questi ultimi mesi – ha detto Bella – si nota come alcuni dati indichino senza alcun dubbio che c’è una ripresa in atto. Il trend dell’occupazione è in rialzo, così come quello del fatturato dei servizi e l’indice di fiducia di famiglie e imprese è ai massimi  storici”.  “Non siamo certo al boom economico – ha precisato Bella- ma la tendenza alla ripresa c’è”. Secondo il direttore tuttavia ci sono ancora molte ombre su questo cammino: “Ad esempio, il fatto che le importazioni siano superiori alle esportazioni non è certo un fatto positivo così come il fatto che i piccoli negozi continuano a soffrire perché rimangono fuori dalle scelte di consumo degli italiani” . Tra gli aspetti non positivo del quadro economico c’è anche la questione del credito: aumentano le imprese che chiedono prestiti alle banche ma contestualmente non aumenta in modo significativo il dato sulle erogazioni concesse.
Anche il mercato del lavoro appare in miglioramento. I dati trimestrali dell’indagine sulle forze di lavoro hanno portato a una revisione al rialzo dell’occupazione rispetto a quanto osservato in precedenza sulla base dei dati mensili. Nel secondo trimestre 2015 l’occupazione è cresciuta dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. L’espansione ha interessato tutte le aree territoriali e tutti i principali settori produttivi. Tale tendenza è proseguita in luglio (+0,2% rispetto al mese di giugno). Nel complesso, nei primi sette mesi dell’anno, l’incremento degli occupati ha superato le 100 mila unità.
In agosto l’inflazione al consumo è rimasta stabile, confermandosi sul valore leggermente positivo degli ultimi due mesi.
La variazione congiunturale reale del Pil prevista per il terzo trimestre è pari a +0,3%, con un intervallo di confidenza compreso tra +0,1 e +0,5% (Figura 9). In presenza di un rallenta-mento delle esportazioni, condizionate dalla decelerazione delle economie dei paesi emergenti, la domanda nazionale (al netto delle scorte) è attesa fornire il principale contributo positivo al Pil. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2015 è pari allo 0,7%.

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