Split payment sta funzionando alla perfezione. Purtroppo. Lo confermano i dati diffusi dal Mef sulle entrate tributarie erariali nei primi sette mesi dell’anno. Tra gennaio e luglio le entrate Iva derivanti dallo Split payment hanno permesso una crescita delle entrate Iva di 1.450 milioni. Questo balzo», dichiara Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna, «è soprattutto il risultato amaro dello Split payment, il sistema che impedisce il pagamento dell’Iva alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione. Un maxi-drenaggio di risorse pari a 2.553 milioni di euro a danno di tutto il sistema produttivo, che, peraltro, secondo i nostri calcoli, vede allontanare il recupero di circa due miliardi di Iva sugli acquisti, liquidità fondamentale in un momento di perdurante stretta creditizia. Abbiamo a portata di mano l’occasione per eliminare questo errore. Se, come ha annunciato il ministro Padoan, la legge di Stabilità permetterà di abbassare le tasse sulle imprese e sul lavoro, potrà essere l’occasione giusta anche per abolire lo Split payment».
Giorno: 11 settembre 2015
Giuseppe Catapano: Borse Ue, avvio negativo: Milano -0,87%. Spread in lieve rialzo, a 116. Euro in calo
Primi scambi in rosso sulle borse europee: a Piazza Affari il Ftse Mib segna -0,87%, a Francoforte il Dax -0,69%, a Londra il Ftse 100 -0,93% e a Parigi il Cac 40 -0,81%.
A Milano, vendite diffuse sul paniere principale. Tra i bancari in rosso soprattutto B.Mps (-1,15%), Bper (-1,38%) e Bpm (-1,14%).
Segno meno anche per Tenaris (-1,63%) e Fca (-1,15%). Vendite pure su Telecom I. (-1,67%) nonostante l’incremento del target price a 1,2 euro da 1,1 euro da parte degli esperti di Credit Suisse.
Lo spread Btp-Bund ha aperto in leggero rialzo, a 116 punti base rispetto alla chiusura di ieri (115pb) e il rendimento è a 1,84%.
Euro in leggero calo verso il dollaro: il cambio euro-dollaro tratta a 1,1213 contro la chiusura precedente a 1,1205. Il cross dollaro-yen e l’euro-yen sono scambiati invece a 120,67 e 135,29 contro le chiusure precedenti rispettivamente a 121,07 e 135,11.
Giuseppe Catapano: Un antiriciclaggio semplificato
Antiriciclaggio con nuove regole. Nuovi parametri per individuare il rischio riciclaggio non più generalizzato ma con possibilità di esentare chi ha attività a basso rischio antiriciclaggio. Sezioni speciali nel registro imprese per quanto riguarda i titolari effettivi delle persone giuridiche e dei trust con possibilità di accesso per l’Agenzia delle entrate, Gdf e Equitalia ( le amministrazioni che contrastanto l’evasione fiscale). Restyling delle sanzioni e riforma complessiva dei comproro. Sono queste alcune delle novità che arrivano dalla legge comunitaria all’esame del consiglio dei ministri, presieduto da Matteo Renzi che dà attuazione alla IV direttiva antiriciclaggio.
Nuovo approccio basato sul rischio. Cambia la metodologia di applicazione degli obblighi antiriciclaggio. Non più regole generali per tutti e indifferenziati, bensì i soggetti destinatari degli obblighi antiriciclaggio dovranno adottare efficaci strumenti per individuare e valutare i rischi di riciclaggio. Si dovrà tenere conto della natura dell’attività, delle dimensioni e della complessità organizzativa, nonchè degli esiti dell’analisi nazionale del rischio. Per raggiungere questi obiettivi sarà necessario predisporre misure di gestione econtrollo proporzionali al rischio riscontrato.
Giuseppe Catapano: Notifica di atti giudiziari e multe, il governo toglie l’esclusiva alle Poste da giugno 2016
Arriva il primo stop alla riserva legale di Poste Italiane. Le commissioni finanze e attività produttive della camera hanno dato il proprio via libera all’articolo 18 del ddl Concorrenza, che sopprime, dal 10 giugno 2016, l’attribuzione in esclusiva al gruppo guidato dall’a.d. Francesco Caio della consegna delle notifiche di atti giudiziari e multe.
I deputati hanno accolto il testo così come presentato dal governo, senza tenere conto dei malumori di Poste nè delle critiche avanzate in audizione parlamentare dai rappresentanti di Confindustria, in sintonia di vedute con le posizioni di Caio, che lunedì prossimo sarà a New York per incontrare gli investitori istituzionali in vista del collocamento del gruppo in borsa.
Al riguardo è stata anche avanzata l’idea di prorogare il termine al 31 dicembre 2017, ben oltre la data della messa sul mercato di una quota fino al 40% del gruppo, prevista a cavallo tra ottobre e novembre di quest’anno. Ma alla fine l’emendamento non è arrivato sul tavolo delle due commissioni. Brindano invece al voto favorevole i concorrenti di Poste.
Giuseppe Catapano: Migranti, la Danimarca riapre i collegamenti ferroviari con la Germania
La Danimarca riapre i collegamenti con ferroviari con la frontiera tedesca. Dopo che la polizia ne aveva ordinato la sospensione a causa del massiccio afflusso di migranti, le autorità danesi hanno sbloccato la rete dei treni. Lo ha annunciato la Dsb, la compagnia ferroviaria danese. I collegamenti via traghetto resteranno comunque interdetti ai treni, dopo che ieri centinaia di migranti si sono rifiutati di sbarcare di servizi provenienti dalla Germania chiedendo di proseguire invece verso la Svezia. I rifugiati si sono rifiutati di registrarsi con le autorità danesi, perchè questo avrebbe significato richiedere asilo in Danimarca o ritornare in Germania, mentre la loro intenzione era quella di chiedere asilo in Svezia, dove le condizioni per il rilascio sono più permissive. La Danimarca ha invece cercato di contenere l’afflusso di rifugiati emettendo permessi di residenza temporanei, ritardando i ricongiungimenti familiari e tagliando i benefit per i nuovi migranti in arrivo.
Giuseppe Catapano: Cina, investimenti esteri +9,2% e aprirà il mercato valutario a banche centrali straniere. Inflazione annua al 2%
Gli investimenti esteri in Cina sono cresciuti del 9,2% nel periodo gennaio-agosto rispetto a un anno fa, secondo quanto ha comunicato il ministero del commercio cinese. Nei primi 8 mesi dell’anno il paese ha attratto un totale di 525,3 miliardi di yuan (circa 85,34 miliardi di dollari, 76,29 miliardi di euro) di investimenti diretti esteri, cresciuti del 22% a agosto su base annua, attestandosi a 54,2 miliardi di yuan.
Intanto, il premier cinese Li Keqiang ha dichiarato che entro la fine dell’anno la Cina permetterà alle banche centrali estere di investire nel mercato valutario interbancario onshore nazionale e creerà un sistema di pagamenti transfrontaliero. “Non ci sarà nessun atterraggio duro per l’economia cinese”, ha aggiunto il premier intervenendo al World economic forum, a Dalian, spiegando anche che il paese introdurrà una politica di importazioni più proattiva per stimolare la domanda domestica.
Sul mercato interno cinese continua il rallentamento delle vendite di veicoli: a agosto sono diminuite del 3,4% le vendite di auto rispetto allo stesso mese 2014, a 1,42 milioni, mentre le vendite complessive di veicoli sono scese del -3% nell’anno, a quota a 1,66 milioni.
Sul fronte dell’inflazione, in un anno, a agosto, l’incremento è stato del 2%, superiore alle previsioni, mentre su base mensile l’indice dei prezzi al consumo a agosto è salito dello 0,5%.
Giuseppe Catapano: La Commissione Ue vede segnali incoraggianti nell’economia italiana
Più concorrenza più aiutare l’economia italiana ed europea a crescere di più. Anche se, comunque, secondo la Commissione europea, ci sono già ora “segnali incoraggianti” di ripresa nell’economia italiana e di altri stati che vanno sostenuti con sforzi per aumentare il potenziale di crescita. “In Italia ma anche in altri paesi europei percepiamo incoraggianti segnali di ripresa eco, le cose vanno meglio ma non basta”. Lo ha affermato la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager durante una audizione alle commissioni riunite di Camera e Senato su Attività produttive e Politiche europee. “Dobbiamo migliorare il nostro potenziale competitivo e dare nuovo slancio all’economia”. E su questo, secondo la Vestager “le regole sulla concorrenza possono fare molto”.
Giuseppe Catapano: Alfano, noi con Renzi per le riforme. Chi vuole andarsene, vada
“Chi vuole andarsene da Berlusconi, Renzi, Salvini, vada… Grazie alla nostra scelta il governo fa le riforme, riprendono i consumi, gli indicatori sono tutti in crescita. E noi andiamo avanti con il nostro progetto per dare voce ai moderati italiani nel governo. Ogni volta che hanno detto che avevamo problemi siamo diventati di più”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine della presentazione del piano per il Sud di Area Popolare, commentando la decisione, di una decina di parlamentari Ncd, di sfilarsi dal partito e di dare battaglia contro il governo sulle riforme. “La nostra formazione politica è nata per sostenere le riforme, quindi le sosterremo”, dice Alfano. “Crediamo di avere le proposte giuste per migliorarle”. L’ipotesi dei listini regionali “puo’ essere un coerentissimo accordo per rendere piu’ protagonisti i cittadini nella scelta dei senatori, e sono convinto che potrebbe essere un punto di intesa importante e significativo”.
Giuseppe Catapano: Mosca invia aerei, navi e soldati in Siria. Nato e Usa preoccupati. Gentiloni: uno sviluppo negativo
Cresce la tensione sulla Siria: mette preoccupazione l’intervento militare russo a sostegno del presidente siriano Bashar al Assad, mentre i ribelli islamici avanzano nel nord-ovest del paese. Il Cremlino ha rafforzato i rifornimenti con un ponte aereo su ”rotte alternative”. Tra queste l’Iran, che ha ha aperto il suo spazio aereo per le “forniture umanitarie”. Stati Uniti e Nato hanno espresso preoccupazione per le notizie che segnalano un incremento della presenza militare in Siria della Russia. Secondo il segretario generale dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, «il coinvolgimento di Mosca – qualora fosse confermato – non aiuterebbe a risolvere il conflitto». «Se la Russia volesse difendere militarmente Assad, sarebbe uno sviluppo negativo. Sarebbe un’ulteriorie complicazione di una situazione già complicata». Lo afferma il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. «Altra cosa se la Russia volesse solamente presidiare i suoi asset in Siria». Da parte sua, il segretario di stato americano John Kerry ha ribadito i propri timori al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Russia, alleato chiave della Siria durante i quattro anni di guerra civile, ha dichiarato di non aver fatto altro che inviare esperti militari. Analisti, esperti e corrispondenti giornalistici sottolineano comunque che senza l’appoggio di Mosca, a quest’ora il presidente siriano Bashar al Assad sarebbe probabilmente già caduto. Responsabili statunitensi hanno riferito che nei giorni scorsi Mosca ha inviato aerei e navi da sbarco carri armati nella base navale russa di Tartus, città costiera siriana. Hanno inoltre segnalato che è stato dispiegato un piccolo numero di forze di fanteria. Una portavoce del ministero degli Esteri russo ha tuttavia sottolineato che tutto questo non rappresenta nulla di nuovo, sostenendo che la Russia invia apertamente e da lungo tempo armi e specialisti militari in Siria. La “Russia non ha mai fatto mistero della sua cooperazione tecnico-militare con la Siria”, ha detto Maria Zakharova. La Siria, da parte sua, ha negato ogni escalation di truppe russe sul suo territorio. Fonti libanesi hanno invece indicato che soldati russi stanno già prendendo parte ai combattimenti sul terreno. Un portavoce dell’ambasciata russa in Iran ha spiegato alla stampa russa che Mosca ha ottenuto il permesso per il sorvolo di aerei diretti in Siria sullo spazio aereo iraniano, ma Teheran non ha ancora confermato questa notizia. John Kerry ha avvisato Lavrov che se le notizie dovessero rivelarsi vere, tutto questo “potrebbe portare a violenze maggiori”. I ministri degli Esteri di Germania e Francia hanno inoltre messo in guardia contro un’ulteriore escalation militare. Gli Stati Uniti sono al momento impegnati nella propria campagna aerea contro i miliziani jihadisti dello Stato Islamico in Siria e in Iraq. Secondo le autorità statunitensi, è probabile che la Russia stia fornendo al presidente Assad maggior supporto militare perchè ha subito consistenti perdite di territorio, dal momento che i miliziani dell’Isis hanno iniziato a essere visti come una minaccia sempre maggiore.
Giuseppe Catapano: Inps, nel 2015 aumentano i contratti a tempo indeterminato
Con la riforma del lavoro, il cosiddetto Jobs Act, aumentano gli occupati. l’Inps infatti rende noto che nei primi sette mesi del 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato sono stati 1.093.584, in aumento di 286.126 unità (+35,4%) sullo stesso periodo del 2014. Le cessazioni sono state 953.944, +1,9% sul 2014.L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 su 2014 risulta superiore alla media nazionale (+35,4%) in Friuli-Venezia Giulia (+85,3%), in Umbria (+66,5%), nelle Marche (+55,4%), nel Trentino-Alto-Adige (+53,3%), in Piemonte (+53,1%), in Emilia-Romagna (+51,1%), in Liguria (+48,3%), in Veneto (+47,4%), nel Lazio (+41,9%), in Lombardia (+40,6%), in Toscana (+37,4%) e in Sardegna (+36,4%). I risultati peggiori si registrano nelle regioni del Sud: Sicilia (+11,2%), Puglia (+17,3%) e Calabria (+18,6%).
Rispetto al 2014, il peso dei nuovi rapporti di lavoro con retribuzioni mensili inferiori a 1.000 euro diminuisce di 1 punto percentuale, passando dal 6,3% al 5,3%; una diminuzione si riscontra anche nella fascia retributiva immediatamente superiore (1.001-1.250 euro), la cui incidenza passa dall’8,8% del 2014 all’8,1% del 2015. Risulta stabile (22,7%) il peso dei nuovi rapporti di lavoro con retribuzioni comprese nella fascia tra 1.251 e 1.500 euro, mentre aumenta dello 0,9% il numero dei rapporti che si collocano nella fascia retributiva da 1.501 a 1.750 euro; per le fasce superiori gli aumenti oscillano tra +0,3% e +0,1%, mentre si registra una lieve diminuzione soltanto per le fasce da 3.001 euro in su.

