Giuseppe Catapano: Renzi alla Festa dell’Unità, dire no all’accoglienza dei rifugiati è da bestie

MATTEO RENZI

È durato circa 50 minuti ieri l’intervento di Matteo Renzi, che ha chiuso così, la Festa nazionale di l’Unità a Milano. Ecco i passaggi più significativi del discorso del premier e segretario del Pd.Quando vado ai vertici internazionali mi chiedo cosa ci faccio io in mezzo a quelle persone. Poi penso che io sono lì perché rappresento gli italiani. Vorrei che chiudessimo con un’immagine: a Marzabotto un gruppo di ragazzi ha corso verso i luoghi di Dossetti con fiori rossi bianchi e verdi. C’è chi dice sì, sono quei bambini e sono le donne e gli uomini del Pd. C’è bisogno di un’Italia più bella e più forte, la costruiremo tutti insieme”

L’impegno del Pd per i rifugiati, le crisi aziendali, i sindaci

“Aylan e i ragazzi siriani meritano il nostro impegno, quel bambino nato su una nave della guardia costiera merita il nostro impegno, le donne e gli uomini delle crisi aziendali (43 risolte) meritano il nostro impegno, i nostri sindaci. Anche chi ci ha votato la prima volta e ora non vorrebbe più farlo sappia che noi da ora in avanti faremo tutto quello che è possibile per dir loro che meritano il nostro impegno”

La Rai,  l’informazione e la Resistenza

“Il Pd alla Rai non chiede più spazio nei tg, ma un po’ meno pubblicità e un po’ più programmi informativi. Il 25 aprile ho chiesto alla Rai una prima serata sui valori della Resistenza e io sono andato a Marzabotto a dire che noi porteremo i loro valori nel futuro”

Le 6.500 sezioni, le elezioni regionali e Bersani

“Il Pd è a 6.500 sezioni – solo Guerini li chiama circoli – anche grazie alle sezioni digitali che arriveranno dobbiamo prenderci l’impegno di arrivare a 10mila il prossimo anno. Abbiamo riportato in edicola l’Unità, abbiamo tornato a chiamare dell’Unità le nostre feste”.  Renzi mostra una “foto d’epoca” che ritrae i risultati delle precedenti elezioni regionali (gestione Pd Bersani). “Dopo le elezioni che dicono che abbiamo perso come siamo andati? Se questo è perdere, ho capito perché in passato erano contenti di vincere. Propongo di perdere sempre così. A quelli che dicono che il Pd ha perso la ‘connessione sentimentale’ con il popolo e che nei sondaggi andiamo malissimo (D’Alema, ndr) a loro lascio i sondaggi. Noi abbiamo i dati del 2×1000, con 549mila italiani con 5 milioni e mezzo di euro: abbiamo abolito il finanziamento pubblico, abbiamo vinto la sfida”

Le riforme istituzionali: si discute, ma niente veti

“Noi abbiamo già fatto una legge elettorale che divide il territorio in cento collegi, per cui se un parlamentare fa male deve venirvelo a spiegare. Non ci sono i paracadutati. Noi siamo sempre disponibili a confrontarci sulle riforme istituzionali. Deve essere chiara una cosa: se qualcuno pensa di utilizzare riforma costituzionale per ripartire da capo con la solita vecchia politica, la forza di chi dice sì è molto più grande di chi dice no. Non accetteremo veti, si discute, si dialoga, ma il Pd è questo”

Il Jobs act e l’occupazione

 “Dicono che il Jobs Act non ha creato nuovi posti di lavoro, ma ha semplicemente trasformato i contratti a tempo indeterminato. Semplicemente”? “Titti Di Salvo (ex Sel, ndr) mi ha mandato un messaggino per dirmi di ricordare che grazie al nostro governo abbiamo bloccato le dimissioni in bianco”. “Da quando siamo al governo i posti di lavoro sono aumentati di 237mila. Ma non bastano”. E Renzi cita l’ediliza come settore in cui bisogna ripartire al più presto

Le tasse bellissime? Forse da un’altra parte. Da noi sono troppo alte

 “Un tempo anche noi dicevamo che le tasse sono bellissime. Forse da un’altra parte, nel nostro paese le tasse sono troppo alte”“Tutti quelli che in questi anni hanno sputato contro la politica hanno sbagliato, perché la risposta all’antipolitica non è la tecnocrazia, è la buona politica, quella che può fare il Pd”

Le migrazioni, l’Europa e l’Italia: “Non c’è il Pd contro la destra, ci sono gli uomini contro le bestie”

“Se vogliamo affrontare il tema delle migrazioni, vogliamo dire che in Siria e in Libia qualche errore la comunità internazionale l’ha fatto? La politica estera è una cosa seria. Non è fare i post sul blog per dire che il modello è l’Ungheria di Orban. Se il modello è quello noi siamo orgogliosamente un’altra cosa. Se l’Europa vuole allargarsi ad est, non può lasciare la Serbia e l’Albania fuori. i pare che possiamo inseguire le nostre discussioni interne senza renderci conto che è questa la nostra sfida? Come è accaduto a me di perdere e di vincere, accadrà in futuro. Da orgoglioso responsabile di questa comunità, vi sono grato perché nessuno di noi ha mai ceduto a uno smottamento culturale. Abbiamo sempre detto che ci vogliono le regole, non si può andare avanti con l’iperbuonismo, ma non rinunceremo mai a salvare una vita umana quando saremo in grado di farlo. Non rinunceremo mai a essere noi stessi e se perderemo un punto nei sondaggi non ci interessa. Ora l’immagine del bambino avvolto con la bandiera dell’Europa: “Ci rende orgogliosi del nostro ruolo. “Sono le immagini di tanti luoghi dell’Europa, alla faccia di chi per tanti mesi ha occupato i talk show dicendo che era un problema del governo italiano. Strumentalizzano anche la vita! Di fronte a quelle immagine non c’è il Pd contro la destra, ci sono gli umani contro le bestie”.

Abbiamo fatto dell’Expo una grande occasione per l’Italia

“Sull’Expo ci abbiamo messo la faccia perché pensiamo che ricominciando con la pulizia, e noi abbiamo cominciato da qui, l’Expo è diventata una grande occasione per l’Italia. Non si tratta di essere pro o contro il governo, ma pro o contro l’Italia. Non è possibile continuare a dire di no, c’è chi dice sì. A chi puntava su un flop di presenze, un caro abbraccio di solidarietà. Cari gufi laureati, fate un salto all’Expo: vedrete un sacco di persone che vogliono tornare a credere che l’Italia non è l’elenco delle cose non vanno, ma è l’Italia che dice sì”.

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