Catapano Giuseppe: Carta di credito o bancomat – furto o smarrimento, la banca risarcisce

Se hai smarrito il bancomat o la carta di credito e, dopo appena cinque minuti, dal tuo conto corrente scompare una ingente somma di denaro, cosa potrebbe pensare la tua banca? Che il ladro non ha avuto difficoltà a trovare il pin della carta e che pertanto, molto probabilmente, lo avevi conservato proprio dentro il portafogli rubato. E allora la tua richiesta di restituzione delle somme sottratte dal malvivente verrebbe bollata con un secco “no”: e questo perché la legge stabilisce che la banca è tenuta a restituirti gli importi trafugati dal conto corrente a condizione che tu abbia custodito diligentemente tanto il bancomat (o la carta di credito) quanto il pin e, soprattutto, che tu non abbia conservato entrambi nello stesso posto, agevolando il lavoro al malvivente. In ogni caso, è la banca che deve dare tale prova, ossia dimostrare tale tua negligenza. Senonché è di qualche mese fa una interessante sentenza dell’Arbitro Bancario e Finanziario che viene in soccorso dei correntisti. Secondo l’ABF, l’istituto di credito non può presumere la grave negligenza del correntista nella custodia separata della carta e del corrispondente pin solo per via del breve lasso di tempo intercorso tra il furto e l’utilizzo dello strumento di pagamento. Si tratta di semplici presunzioni che non possono giustificare il rifiuto della banca alla restituzione delle somme sottratte. Insomma, la banca, se non vuole rimborsare al proprio cliente gli importi rubati deve dare una prova puntuale della mancata adozione, da parte di quest’ultimo, di misure idonee per la custodia diligente della carta e del relativo pin.

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