Giuseppe Catapano comunica: UNESCO – tre nuove riserve italiane

Sono italiani i nuovi 3 siti naturalistici UNESCO, ritenuti esempi mondiali di sviluppo sostenibile e di crescita economica e turistica rispettosa dell’ecosistema e della biodiversità. Si tratta di due siti a carattere interregionale, l’Appennino Tosco-Emiliano, e il Delta del Po (quest’ultimo sul confine fra Veneto e Emilia Romagna), e del sito Alpi Ledrensi e Judicaria che si estende dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda nella Provincia di Trento.
Lo ha sancito il Consiglio internazionale dell’UNESCO nell’ambito del programma “Uomo e Biosfera” (MAB), che ha approvato l’iscrizione di tre nuovi siti italiani nel prestigioso network mondiale delle riserve UNESCO.
“E’ la prima volta, in quarant’anni, che l’Italia ottiene un risultato cosi’ importante a livello internazionale in ambito ambientale – afferma il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti -. L’UNESCO, iscrivendo 3 nuovi siti nella Lista delle eccellenze naturalistiche, evidenzia la straordinaria biodiversità e ricchezza di paesaggi del nostro Paese e, al tempo stesso, riconosce la capacità delle comunità locali di saper trovare il giusto equilibrio fra uomo e natura, valorizzando l’insieme delle risorse umane, naturali, culturali, paesaggistiche e produttive presenti sul territorio”.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si dice orgoglioso di “un riconoscimento che premia il lavoro intenso di candidatura attivato da più di un anno da parte del parco dell’Appennino e delle comunità locali. Un riconoscimento che, nella sua interezza, premia anche la Regione con più boschi in Italia e con un eccezionale patrimonio naturalistico e biodiversità”. Lo sottolinea Rossi per il riconoscimento Unesco del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Per il Delta del Po “è una bellissima notizia che attendavamo da quando l’iter per questo riconoscimento era iniziato – commenta il presidente della regione Veneto, Luca Zaia – . Non avevamo dubbi che mancasse solo l’ufficializzazione che attestasse l’importanza e il fascino di uno dei parchi deltizi più interessanti d’Europa. Confermo il nostro impegno a salvaguardare e valorizzare questo territorio – sottolinea Zaia -, avendo a cuore oltre all’ambiente e alle straordinarie risorse naturalistiche che accoglie, anche la comunita’ polesana, che da un attento e compatibile sviluppo culturale e turistico, puo’ trarre irrinunciabili benefici”.
Per il duplice riconoscimento si dice sodisfatta anche la regione Emilia Romagna attraverso l’assessore regionale alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo: “è un risultato straordinario, di cui possono fregiarsi solo 13 Riserve in tutta Italia. Orgogliosi che di tre candidature italiane riconosciute, due siano in Emilia-Romagna. Un punto di partenza per internazionalizzare il nostro patrimonio ambientale e promuovere una crescita sostenibile”.

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