Catapano Giuseppe osserva: Stop avvocati di Equitalia

Niente più avvocati esterni per Equitalia: a difendere l’Agente per la riscossione, da oggi, ci penserà l’Agenzia delle Entrate, almeno quando è lei l’ente creditore “mandante”, ossia quando il tributo sottostante alla cartella esattoriale è di sua provenienza. È questo l’effetto di un accordo appena siglato tra Equitalia e le Entrate per assicurare alla prima la difesa sulle questioni di competenza della seconda. L’intesa si applica a tutti i ricorsi notificati dal 16 marzo in poi e potrebbe essere duplicata anche per gli altri enti creditori (per es. Inps, Dogane, ecc.). In pratica, in caso di ricorso notificato anche o solo nei confronti dell’Agenzia, quest’ultima, in quanto titolare del diritto di credito oggetto di contestazione, prenderà anche le difese di Equitalia. Il che del resto è avvalorato dalla Cassazione secondo cui l’Agenzia delle Entrate è legittimata passiva sia per vizi imputabili alla sua attività che per quella di Equitalia. Ciò risponde a una duplice esigenza. Da un lato Equitalia non ha dei propri legali interni, ma deve ricorrere, di volta in volta, a professionisti esterni, con conseguente aumento di spese: spese che, invece, potranno essere contenute tutte le volte in cui, in giudizio, c’è anche l’Agenzia delle Entrate, la quale invece si vale di un proprio team legale di esperti in questioni tributarie. Dall’altro lato, la collaborazione tra i due enti garantirà una difesa tecnica più efficace. Il nuovo accordo consente all’amministrazione finanziaria di presentarsi alla platea dei contribuenti come interlocutore unico, determinato a sostenere le proprie legittime pretese fino all’epilogo della riscossione. L’ufficio delle Entrate comunque si costituisce nel proprio interesse, in quanto titolare della pretesa, e difende le questioni di competenza dell’agente sulla base della linea difensiva prospettata da quest’ultimo.

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