Il figlio che si sposa perde per sempre il diritto all’assegno di mantenimento erogatogli dai genitori. Il matrimonio, infatti, genera un nuovo organismo familiare autonomo rispetto a quello originario e fa cessare qualsiasi dovere di mantenimento. Lo ha detto la Corte di Appello di Napoli in una recente sentenza. In particolare i giudici campani così si esprimono: “Il matrimonio del figlio maggiorenne già destinatario del contributo di mantenimento a carico di ciascuno dei genitori ne comporta l’automatica cessazione. Con il matrimonio, invero, il figlio diventa componente di un nucleo familiare diverso da quello originario ed automaticamente cessano i doveri di mantenimento a carico dei genitori”. In pratica, con il matrimonio, il figlio maggiorenne dà vita ad un nuovo organismo familiare, distinto ed autonomo da quello precedente in cui era, invece, a carico di mamma e papà. I nuovi coniugi divengono artefici del loro destino, titolari del governo della nuova entità e restano legati dall’obbligo alla reciproca assistenza morale e materiale: obbligo che – lo ricordiamo –costituisce il necessario svolgimento di quell’impegno di vita assieme che hanno assunto con le nozze. In buona sostanza, e per dirla con parole ancora più semplici, a doversi occupare del figlio – qualora questi dovesse trovarsi in stato di necessità economica – non saranno più i genitori quanto piuttosto il coniuge, perché è con quest’ultimo che si è deciso di iniziare un corso di vita insieme e una nuova famiglia. Tant’è che lo stesso codice civile enuncia espressamente il dovere di entrambi di contribuire ai bisogni della famiglia. Con il matrimonio, quindi – conclude il collegio – il figlio diventa componente di un nucleo familiare diverso da quello originario ed automaticamente cessano i doveri di mantenimento a carico dei genitori.