Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato questa mattina al Nazareno i parlamentari Pd delle commissioni Cultura di Camera e Senato per un confronto sulle possibili modifiche al ddl scuola. E questa sera sono cominciati con i rappresentanti degli studenti gli incontri che il Pd ha fissato con le organizzazioni del mondo della scuola che hanno manifestato ieri per approfondire nel merito i singoli punti in discussione in parlamento. Gli appuntamenti proseguiranno domani mattina, a partire dalle ore 9.30, quando la delegazione del Pd, composta dal vicesegretario Lorenzo Guerini, dal presidente Matteo Orfini, dalla responsabile Scuola Francesca Puglisi, avrà colloqui con alcune associazioni della scuola, Anief, Cobas, le associazioni dei genitori, Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals, e rappresentanti degli insegnanti.
L’incontro tra Renzi e i parlamentari del Pd
Alla riunione, durata circa due ore, hanno preso parte anche i ministri delle Riforme Maria Elena Boschi e quello dell’Istruzione Stefania Giannini, che al termine ha commentato: “L’incontro di stamattina è andato molto bene, stiamo lavorando in Commissione e dialogando con tutte le forze interessate con il mondo della scuola. Il dialogo è aperto, stiamo migliorando e integrando il ddl ma non c’è nessun cambiamento di linea. Questo provvedimento verrà compreso a fondo, capito e apprezzato”. Renzi, si apprende da fonti Pd, ha voluto vedere sia i deputati che i senatori perché è fondamentale trovare un accordo preventivo sui ritocchi anche in vista della seconda lettura a Palazzo Madama, che il governo e la maggioranza vorrebbero fosse definitiva per un via libera alla legge entro i primi di giugno. E tra oggi e domani una delegazione del Pd guidata dal presidente Matteo Orfini e dal vicesegretario Lorenzo Guerini incontrerà i sindacati e le associazioni della scuola nella sede del partito. Agli incontri dovrebbero partecipare anche le parlamentari Francesca Puglisi e Simona Malpezzi. Il premier si è detto disposto a dialogare sul merito, anche se l’obiettivo resta. Di fatto la delega ha già iniziato a cambiare. I dirigenti scolastici, ad esempio, dovranno farsi approvare il Piano dell’offerta formativa triennale, in sostanza quello che la scuola offre agli studenti, dal Consiglio d’Istituto con una votazione. E anche su quali precari assumere non è stata presa una decisione. Tuttavia alcuni paletti non cambieranno. Non si torna indietro né sull’autonomia scolastica né sulla facoltà dei presidi di scegliersi il team. Ovviamente selezionando gli insegnanti in base al curriculum non solo tra i vincitori di un concorso nazionale. “Renzi ha detto di essere molto attento e rispettoso nei riguardi del ruolo degli insegnanti che devono decidere sul futuro dei nostri figli”, ha detto dopo la riunione la parlamentare Pd e componente della commissione Cultura alla Camera, Claudia Piccoli Nardelli. Per Angelino Alfano sulla scuola ci sono proteste della sinistra perché si fanno cose di centrodestra e lo stesso vale per il Jobs Act e per la responsabilità civile dei giudici.