Benjamin Netanyahu ha vinto: il suo partito, il Likud, ottiene 29 seggi nella nuova Knesset israeliana, mentre l`Unione sionista del laburista di Isaac Herzog si ferma a 24 seggi. Con lo spoglio delle schede ultimato nella notte (conteggio al 99,5%), la Lista araba Unita è emersa dal voto di ieri come terzo partito, con 14 seggi. Per il premier israeliano uscente, e ora proiettato verso un quarto mandato alla guida del prossimo governo, si tratta di un netta vittoria, conquistata negli ultimi giorni, una rimonta che ha sconfessato i pronostici dei sondaggi, sicuri di un testa a testa tra “Bibi” e il centro-sinistra di Herzog. Anzi, il Fronte Sionista creato con la centrista Tsipi Livini, ancora nel fine settimana era dato in vantaggio di alcuni seggi.
Il leader del Fronte Sionista di centro sinistra Isaac Herzog ha chiamato Benjamin Netanyau e si è congratulato per la vittoria con il premier uscente israeliano. E’ stato lo stesso Herzog a dare notizia della telefonata. “Qualche minuto fa ho parlato con il primo ministro Benjamin Netanyahu per congratularmi con lui per il suo successo e per augurargli buona fortuna”, ha detto il leader dell’opposizione ai giornalisti, aggiungendo che il Fronte Sionista continuerà ad essere un’alternativa al Likud.
Nello sprint finale della campagna, Netanyahu ha sterzato a destra, assicurando alla vigilia del voto che con lui premier “non nascerà uno Stato palestinese”, insistendo sul problema della sicurezza, sull`indivisibilità di Gerusalemme capitale, sulla minaccia nucleare dall`Iran. Argomenti che, evidentemente, si sono rivelati vincenti e probabilmente gli hanno permesso di evitare una “dispersione” di voti verso altri più piccoli partiti di destra.
Dopo una giornata elettorale al vetriolo, in cui il leader del Likud ha lanciato un appello a votare per contrastare la grande mobilitazione degli arabi-israeliani, accusando il centro-sinistra di portare gli elettori ai seggi in autobus, il presidente Reuven Rivlin ha invocato la creazione di un governo di unità nazionale, per scongiurare “la disintegrazione della democrazia di Israele e nuove elezioni molto presto”. Ma a mano a mano che gli exit poll dal testa a testa viravano verso il vantaggio del Likud, sempre più netto, Netanyahu ha lanciato la prospettiva di un nuovo esecutivo di destra, in alleanza con “i partiti del campo nazionale”. Il premier uscente si è detto “orgoglioso per la grandezza di Israele” e la “decisione giusta presa”. Nella notte, il premier uscente ha detto di avere già parlato con tutti i leader della destra, per chiedere “un governo, senza indugiare”.
Dietro i primi tre partiti, arrivano intanto i centristi di Yesh Atid (C’è futuro) di Yar Lapid, che avranno 11 deputati (otto i meno rispetto alla precedente assemblea). Otto i seggi ottenuti da HaBayit HaYehudi (Focolare Ebraico), partito nazionalista che fa riferimento ai coloni, mentre gli ultraortodossi sefarditi dello Shas si fermano a 7 seggi rispetto agli 11 aggiudicatisi due anni fa. Sette deputati anche per gli ultraortodossi askenaziti di United Torah Judaism.
Pessimo risultato, inoltre, per il falco Avigdor Lieberman: Yisrael Beitenu (Israele è la nostra casa) avrà meno della metà dei seggi nella nuova legislatura, 6 invece di 13. Male anche la sinistra sinistra di Meretz, che da 6 passa a quattro seggi. Sembra aver vinto la sua scommessa di diventare l’ago della bilancia Moshe Khalon, ex ministro delle Comunicazioni diventato popolare per aver imposto tagli alle tariffe telefoniche. La sua nuova creatura di centro, Kulanu (Noi tutti), strappa 10 seggi. Ha già detto, a risultati ancora incerti, di essere pronto ad andare al governo sia con Netanyahu che con il centrosinistra.
Ora il presidente Rivlin dovrà affidare l’incarico al candidato considerato in migliore posizione per la formazione di un nuovo governo. E non solo il gioco delle alleanze, ma il diretto risultato del voto dice che questo sarà, con ogni probabilità, Netanyahu.
Berlusconi, ottima notizia, mi congratulo con il premier e il popolo isaraeliano
“Il successo di Benjamin Netanyahu alle elezioni in Israele è per noi un’ottima notizia”. Cosi’ in una nota il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Premia il coraggio e la determinazione del premier israeliano nel difendere le ragioni della sicurezza del suo paese contro il terrorismo e i pericoli dell’estremismo islamico. Ma premia anche la sua politica economica liberale, che ha fatto di Israele il ‘paese delle start up’, favorendo la crescita economica e tecnologica dello Stato ebraico.Mi congratulo con il primo ministro e con tutto il popolo israeliano, di tutte le opinioni politiche e di tutte le appartenenze etniche e religiose, che ieri ha vissuto una grande giornata di democrazia e di libertà. Ci piace confermare ancora una volta che Israele è parte essenziale del nostro mondo, del mondo occidentale, e la sua sicurezza è per noi una assoluta priorità”